L'Aquila. Basilica di Collemaggio. Rosone principale. XIII-XIV secolo

giovedì 9 settembre 2010

Festa della Rificolona 2010


Coll’arrivo del Settembre a Firenze torna la Rificolona, una di quelle feste che conserva molta della genuinità popolare dalla quale trae le sue origini e che riesce ancora a mantenere la concorrenza, seppur in parte, con certe feste asportate come quella di Halloween, in cui il suono antico della banda e della fisarmonica ha ancora qualcosa di molto importante da trasmettere a scapito delle ormai sempre più correnti scanzonate o i frastuoni d’ogni tipo che hanno fatto perdere il senso più profondo della festa come occasione di incontro nel nome del sorriso e della beltà. Le origini di questa ricorrenza sono da fissare intorno alla metà del XVII secolo quando dal circondario i contadini, i pastori e le loro donne giungevano in città alla vigilia della ricorrenza della Natività di Maria che si celebrava, come tutt’oggi, nella splendida basilica della SS. Annunziata. Oltre che dalla devozione, i “coloni” giungevano nella città del Giglio per vendere la loro merce alla fiera che si svolgeva in occasione del dì di festa. Per assicurarsi una buona postazione non aborrivano a mettersi in viaggio già dal vespro precedente facendosi luce con lanterne di carta o tela su canna e, una volta giunti a destinazione, cantavano laudi alla Vergine coi loro lampioncini prima di addormentarsi sotto i portici tra le armonie della piazza rinascimentale. I coloni erano però oggetto di scherno da parte dei fiorentini abituati a uno stile di vita più agiato e fine e non al goffo e al rozzo campagnolo. Per le brigate di giovanotti divenne un obbligo girovagare per la Piazza della SS. Annunziata ogni 7 settembre divertendosi a deridere soprattutto le donne e i loro vistosi deretani chiamandole “fieruculone” oppure “fierocolone”, termini dai quali derivano direttamente l’odierno “fiericolona”. Con lo scorrere del tempo anche i fiorentini vollero prender parte alla festa dei coloni iniziando a fabbricare lanterne artigianali in modo molto fantasioso, mentre i giovani, usavano la loro immaginazione producendo lanterne dalla foggia rimandante palesemente alle goffe forme montanine. La festa inizia a diffondersi per tutta la città e si formano brigate avversarie o alleate che si facevano “guerra” a colpi di bucce di cocomero al fine di distruggere e incendiare le rificolone degli avversari. E’ in questo contesto che nacquero le classiche cantilene quali “Ona, ona, ona, ma che bella rificolona”, “La mia l'è co' fiocchi e la tua l'è co' pidocchi”, “E l'è più bella la mia di quella della zia”, “Bello, bello, bello, chi guarda l'è un corbello”: tutte immortalate dal commediografo vernacolare Augusto Novelli nella sua celebre opera “L’acqua cheta” del 1908. Ai giorni nostri la festa è una delle più attese, soprattutto dai bambini (ma non solo) e si è diffusa anche in molti quartieri della città e delle Province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo. Poche sono le rificolone prodotte in casa insieme ai genitori, fratelli sorelle e amici, mentre la produzione cinese ha avuto grande slancio. Le forme dei nostri tempi sono delle più svariate: dalle fette di cocomero, alla luna, dagli aeroplanini ai personaggi di fumetti, senza trascurare quella con la classica forma sferica con la raffigurazione del giglio di Firenze. Alle guerriglie d’un tempo si sono sostituiti fare più scherzosi che tendono a far incendiare le rificolone con cerbottane usando stucco e argilla a fine festa. Anche quest’anno la tradizione si è rinnovata nel migliore dei modi. Il consueto appuntamento è stato in Piazza Santa Croce dal quale è partita la Processione delle Rificolone guidata dall’Arcivescovo di Firenze Mons. Giuseppe Betori. Il corteo, nel quale si fondono armonicamente sacro e profano sotto il segno della letizia e del bello stare insieme, ha toccato vari punti della città, come la monumentale Piazza della Signoria o la solenne Piazza del Duomo fino a giungere in Piazza SS. Annunziata, in un contesto di intimità e fratellanza sotto lo sguardo dei portici dello Spedale degli Innocenti, della Loggia dei Serviti e della Basilica dell’Annunziata. In una tranquilla serata di inizio settembre e in un contesto climatico molto gradevole, dopo i saluti del Vescovo Ausiliare di Firenze Mons. Claudio Maniago e del Sindaco Matteo Renzi, la festa è culminata a suon di banda, con brani del repertorio folkloristico, mentre l’orchestra ha proposto brani del repertorio della canzone fiorentina, in primis l’amatissimo “Lo porti un bacione a Firenze” al quale tutti hanno risposto con un gioioso canto corale, mentre la bancarelle hanno fatti grandi affari vendendo a tutti i convenuti ninnoli, giuochi, dolci, noccioline e gli immancabili brigidini con il loro inconfondibile sottogusto di anice (vendute a prezzo d’oro!!!). Per l’occasione, con mia grande sorpresa, ho avuto modo di constatare che Sovrintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino ha avuto la buonissima intuizione di aprire straordinariamente fino alla mezzanotte e ad ingresso completamente gratuito il Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Da parte mia, ovviamente, non ho voluto farmi sfuggire l’occasione di visitarlo nuovamente spendendo nel migliore dei modi il fine di una serata in cui ho potuto respirare quella che è ormai una delle ultime roccaforti di vera e viscerale manifestazione di fiorentinità nel cuore di Firenze. Tralascio in questa sede il discorrere sull’esperienza al Museo Archeologico che preferisco trattare in altro post presente su questo blog.
Concludo col ricordare un evento collaterale: la manifestazione del 7 settembre è stata preceduta, alla sera del 6 settembre 2010 e con inizio alle ore 21,00, dalla Rificolona sull’Arno. Grazie alla Società dei Remaioli di Firenze, nel breve tratto che va dal Ponte Vecchio al Ponte alle Grazie si è messo in moto un suggestivo corteo galleggiante che si è concluso con la premiazione della rificolona più bella. Un’occasione in più per festeggiare, per stare insieme e per celebrare l’amicizia in un contesto poetico dettato da uno stormo di lumi guizzanti sull’ondeggiar del fiume d’argento.

Firenze. Centro Storico, Piazza SS.ma Annunziata, Lungarno Generale Armando Diaz. Il 6 e 7 settembre 2010.


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